-------- Un’editoria che forse non c’è più, e che forse ci dovrà essere di nuovo: “Grazia Cherchi” di Michela Monferrini – Biblioteca Montepulciano Calamandrei
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Un’editoria che forse non c’è più, e che forse ci dovrà essere di nuovo: “Grazia Cherchi” di Michela Monferrini

Libri ricevuti

Ringraziando l’autrice per il prezioso dono…

 

Il ritratto di una redattrice editoriale di ferro e di cuore in tempi di editoria senz’anima

Michela Monferrini

 

Grazia Cherchi

Perugia, Ali&no,  2015

 

 

Una giovane scrittrice e  redattrice editoriale del giorno d’oggi racconta e si misura con la BIG dell’editing degli ultimi decenni del secolo scorso, scomparsa prematuramente e vivamente rimpianta da tanti scrittori instradati sul cammino letterario, da Baricco, a Benni a Maggiani.

Fondatrice dei “Quaderni piacentini” negli anni Sessanta, inventrice assieme a Piergiorgio Bellocchio e Goffredo Fofi della formula “libri da leggere e da non leggere”, indefessa lavoratrice a colpi di matita e di parole sui testi altrui, suggeritrice di pubblicazioni e coautrici di fortune letterarie, Grazia Cherchi viene ritratta con garbo e acume in questo volumetto, come una Globetrotter della  cultura, secondo la felice definizione dell’amica Clara Sereni.

Il suo viaggio attraverso i libri e le riviste, ma anche i suoi tanti incontri cercati o casuali, tanti dei quali registrati nella rubrica Libri dell'”Unità” ai tempi di Oreste Pivetta, le meritano il decimo volume della collana Le Farfalle,  dedicata alle Donne viaggiatrici, curata da Clara Sereni per la coraggiosa casa editrice umbra Ali&no.

Illustrano il volumetto le bellissime le fotografie dell’amico Vicenzo Cotticelli, che ha accompagnato Grazia in tanti incontri con i suoi autori. E sono scelti con sapienza e sensibilità dalla Monferrini i commenti dei tanti che hanno avuto la Cherchi amica, collaboratrice  o mentore nel lavoro editoriale. Ben montati, questi spezzoni  concorrono al ritratto di una donna forte e tenace nel lavoro, caparbia e inflessibile nei giudizi, ma al contempo sensibilissima e appassionata.

E’ bello che una giovane ricostruisca questo percorso di viaggio, interrottosi troppo presto,  ispirandosene in tempi non fausti per l’editoria di qualità, sommersa dalle classifiche delle vendite e dalle operazioni  di fusione finanziaria.

(Silvia Calamandrei)

 

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