Una curiosa pagina di storia della Cina moderna: “Ebrei a Shanghai” a cura di Elisa Giunipero
Ebrei a Shanghai
a cura di Elisa Giunipero
Milano, ObarraO Edizioni, 2018
Un librino ricco e prezioso per le tante informazioni che fornisce sulla vicenda degli ebrei austriaci e tedeschi accolti a Shanghai alla fine degli anni Trenta, quando il console cinese a Vienna Ho Feng Shan si prodigò nella concessione dei visti a migliaia di ebrei, non certo per istruzioni governative, meritandosi così il titolo di Giusto. Rispetto alle quote e alle restrizioni imposte da altri paesi, Shanghai apre generosamente le porte a più di 18.000 ebrei che si imbarcano su navi da crociera salpate da Trieste e Genova.
I profughi trovano una comunità ebrea preesistente e autorevole, di origine inglese, russa ed americana, con figure di spicco come Sassoon, proprietario del Peace Hotel. che agevolano l’insediamento nel quartiere di Hongkou ai nuovi arrivati. Il dinamismo infuso da questo apporto si traduce in attività commerciali, musicali, alberghiere e di ristorazione, in una città che viveva una crisi destinata ad aggravarsi con l’occupazione giapponese. Neppure i giapponesi osano però toccare i profughi ebrei, sottraendosi alla politica di sterminio dei loro alleati tedeschi.
La vicenda è ben ricostruita dallo storico cinese Li Tiangang (Università di Fudan) e dalla storica Elisa Giunipero, direttrice dell’Istituto Confucio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Il ritratto di Ho Feng Shan di Gabriele Nissim e la testimonianza di Sonja Mülberger, nata a Shanghai nel 1939 da genitori ebrei tedeschi emigrati nella Parigi d’Oriente, aggiungono una connotazione più personale ed immediata.
Una aggiunta molto opportuna alla collana Oriente_Occidente della casa editrice, che non si rivolge solo ad un pubblico di specialisti.
(Silvia Calamandrei)