8 Firenze, 11 aprile 1542
8
c. 188r, 188v
Firenze, 11 aprile 1542
(Duca Cosimo)
Charissimi nostri. Noi con non poco nostro dispiacere, ci siamo resoluti, stretti dalle necessità, et male qualità, et natura de tempi, di chiedere subsidio, et aiuto a quelli che pensiamo sì per l’affettione ci promettiamo voi portarci, come per lo haver veduto per experientia in ogni nostra occorrenza, la vostra buona voluntà, et fede, di chiedere una subventione a tutti li nostri sudditi nel modo, et forma, che per la ottenuta provisione si può vedere. Ne crediate, che per l’affettione vi portiamo, se havessimo potuto far di manco, non lo havessimo fatto, come bene in sin qui, havete potuto vedere, che dal dì della Creatione nostra insino a hoggi, non obstanti li travagli corsi nello scacciare li nostri nimici: li quali per conseguentia, erano ancor vostri, perché, se bene venivano per offendere noi, Voi, come nostri membri, non potevi, se Dio non ci havessi concesso la vittoria, patire sacchi delle vostre terre, alloggiamenti, et extorsioni di soldati, lo havere a, fuggire le vostre famiglie, et molte altre cose, che beni da voi stessi potete considerare, et, l’havere a intrattenere molti mesi soldati a piè, come a cavallo, et externi, come paesani, lo havere molte volte per levare li soldati nostri amici dalli alloggiamenti delle vostre terre, concorso a buoni somme di danari, solo perché non havessimo nello alloggiare a’ dannificarvi, et questo essere accaduto più volte, oltre ad altre contributioni di danari fatti co’ Principi nostri Amici per la medesima quiete, et conservatione vostra: oltre al havere fortificato molti luoghi del nostro dominio, et in maggior parte delli nostri danari, et edificato nuove fortezze per levare lo animo alle discordie civili, et alli scandalosi, et renderli più sicure alle forze de nimici, oltre a esserci provisti di molti arme, artigliorie, et monitioni et questi della nostra borsa propria senza affaticarvi, oltre al haver nelli anni passati in quella spaventosa contesa condotti di lungi paesi frumenti, et cose da vivere nelle quali in certi si è fatto perdita si di pagare interessi, come di perdere su le robbe di molta notabile somma di danari, et ancora haver pagati a tempo nostro molti debiti del nostro Antecessore fatti per la utilità pubblica: le quali tutte cose sempre si sono fatte con le borse particulari de nostri soli cittadini, oltre alle spese corse dalla morte della bona memoria di Clemente insino alla nostra creatione, le quali nel medesimo modo da nostri Cittadini sempre sono stati sopportati: et considerato noi la Città essere assai exausta, et affaticata, et volendo che in ogni evento possiate stare alle case vostre pacificamente: oltre alle provisioni fatte in sin qui, non ci pare manchi altro che havere qualche somma di danari: per la quali, per le ragioni dette di sopra, vi chieggiamo questa subventione, acciò voi, come buoni figliuoli sovveniate alla vostra affaticata madre et al vostro Principe, che altro non cerca che la commodità, utilità, et securtà vostra. Per sunto vi exortiamo, come in sin qui, havete dimostro la vostra fede di voler prontamente, et con la medesima fede, et affettione per questa volta sola, et necessaria, di non mancare oltreché come nostri buoni, et fedeli figliuoli vi si conviene. Noi in tutti le vostre occorrenze, visto la prontezza de l’animo vostro, oltre a quello, che per obligo siamo tenuti, vi terremo particulare memoria per ristorarvene ad ogni occasione. Et bene valete: Florentiae: ex nostro solito Palatius Die XI Aprilis 1542
El Duca di Fiorenza