-------- 28 Firenze, 7 gennaio 1554 – Biblioteca Montepulciano Calamandrei
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28 Firenze, 7 gennaio 1554

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c. 271r, 271v
Firenze, 7 gennaio 1554

Cosimo Medici Duca di Fiorenza
Spettabili nostri carissimi. A noi è molto piaciuto il conoscere come habbiamo conosciuto per le lettere vostre l’anxietà, che tenete alla conservatione di voi medesimi, et per esserci tanto congiunto del servitio nostro ancora, non possiamo se non molto commendarvene, et eshortarvi a stare sula medesima vigilanza, et scriverci sempre liberamente quanto vi occorre, potendo esser certi, che noi non siamo per mancare di tutte le provisioni, che bisogneranno alla conservatione vostra, quale non ci, è, meno a cuore di quello, che ci debba essere. Vorremmo ben vedere che considerate in fatto i bisogni, che si rappresentano di costà, a’ quali non si può per noi così supplire interamente, et in tempo, voi vi mostraste un poco più facili, et più pronti come, è, nel mandare un poca di farina a Fabrica, et al Castelluccio per bisogno di quei soldati poi chè tanto importa la conservatione di quei duii luoghi alla sicurezza di cotesta Terra, et potendo esser certi, col fare di tutto tenere buon conto, d’haverne a essere da noi rimborsati. Il medesimo diciamo del Ponte a’ Valiano, sendo tutte cose, che tornano a’ vostro stesso benefitio, che mancandone in verità, resteremmo assai ingannati della fede, tegniamo in cotesta Comunità et ci parrebbe, che li effetti non correspondessero alle parole. Lo aiutare ancora in quel che potete la condotta delle munitioni al Campo, ci sarà anche molto grato, se ben noi non mancheremo provedere a’ i danari per pagare i carreggi delle bestie, et tutto, che fa di bisogno. Però sono molte le commodità, che può anche fare cotesta Comunità a’ quella impresa, et tutto tende a finire la guerra, et espedire voi, et noi da questi travagli, doppo i quali speriamo in Dio riconoscere così i buoni, come i mali portamenti, che saranno fatti verso le cose no stre.

Al Commissario s’è fatto intendere, che subito se ne ritorni costà, et a quest’hora pensiamo possa essere ritornato. Il Signor Leonida, et tutti cotesti Signori hanno ordine da noi, di portarsi modestamente con li homini della Terra, et siamo certi non mancheranno. Ci dispiacerebbe bene quando anco dal canto vostro non se li facesse buona correspondenza. Quanto al gravare li affittuarii delle Terre, debitori a cotesta Comunità non scriviamo al Commissario non sapendo, se sia tornato, ma li potrete dare da parte nostra, che faccia in questa parte conforme al giusto, quanto è vostra intentione , che siamo certi non mancherà, et in tal caso li servirà per conmessione il presente Capitolo. State sani. Di Firenze il dì VII di Gennaro M.D.L.IIII.

El Duca di Fiorenza

lettera Firenze, 7 gennaio 1554 lettera seconda parte Firenze, 7 gennaio 1554